Renzo Castagneto - Le origini delle manifestazioni sportive in vespa

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Renzo Castagneto - Le origini delle manifestazioni sportive in vespa

Renzo Castagneto - Le origini delle manifestazioni sportive in vespa

Di Staff VespaRace 26/02/2021

Nel suo primo vero anno di vita, il 1950, il Vespa Club d’Italia si dedica innanzitutto a darsi un’organizzazione efficiente, non trascurando tuttavia l’aspetto di aggregazione turistica mettendo in piedi il primo grande raduno internazionale a Bologna nel maggio di quell’anno. Lo spirito sportivo dei vespisti non tarda però a farsi vivo, e al Congresso di Montecatini Terme di fine stagione esso si manifesta con l’ingresso nel Consiglio Nazionale di Renzo Castagneto, presidente del Vespa Club Brescia, un grande amico di Renato Tassinari sin dagli anni Venti, quando i due scorrazzavano allegri in motocicletta per le strade del nord Italia e d’Europa.
Castagneto, nato a Verona il 29 novembre 1891, appartiene ad una categoria rara, quella dei “tuttologi” dello sport. Sportivo praticante (soprattutto nel ciclismo), giornalista, organizzatore ai massimi livelli, oltre ad essere uno degli inventori della “Mille Miglia” era chiamato a dirigere Gran Premi automobilistici, dal Gran Premio d’Italia a quello di Tripoli in Libia, oltre a centinaia di manifestazioni in ogni angolo del Paese. Delle corse sa tutto, ogni più piccolo segreto: ne ha disputate a centinaia, prima in bicicletta poi in moto e in auto, e conosce il modo di renderle più sicure e al contempo più impegnative.

Renato Tassinari capisce che non può fare a meno di lui per spiccare il necessario salto di qualità e ne fa l’uomo chiave del movimento sportivo in Vespa: a Montecatini, Renzo Castagneto viene eletto Vicepresidente e Responsabile del settore agonistico. La sua prima idea è quella di una “Mille Chilometri” sotto forma di Audax, che prende vita già nel giugno del 1951 con partenza e arrivo nella sua città di adozione, Brescia, dopo aver toccato Trieste, Bologna e Milano. La sua “Mille” continua per altre tre edizioni, sino al 1954, lasciando una traccia indelebile nella storia del Vespismo e contribuendo in grande misura alla propaganda per il veicolo Piaggio, la corsa riprende poi nel 1965 per alcune altre annate sino al 1970.

Nel frattempo, a partire dal 1953, la coppia Tassinari-Castagneto partorisce un altro fondamentale avvenimento per lo sviluppo della motorizzazione leggera: è il “Giro dei Tre Mari”, che dovrà far innamorare le regioni del Meridione d’Italia di Vespa e del suo utilizzo quotidiano. Per dodici edizioni, sino al 1965 (con una sola interruzione nel 1960 causa la concomitanza con l’Eurovespa di Roma), il “Vespagiro” porterà il Vespismo sulle strade del sud coinvolgendo i grandi centri come Napoli, Bari, Palermo, Catania, Messina, Reggio Calabria, Catanzaro e tanti altri ancora.
Nel 1958 il Vespa Club d’Italia fa nascere pure il Campionato Italiano di Regolarità, che ogni anno vede in competizione centinaia di vespisti nelle varie prove in calendario per la conquista della maglia tricolore, e nel 1960 dà vita al Campionato Italiano di Gimkana, con eliminatorie regionali e finale nazionale.

Queste grandi competizioni rappresentano solamente gli eventi di maggior respiro tra quelli che il settore sportivo del Vespa Club d’Italia produce sino alla metà degli anni Sessanta: nelle varie regioni vengono infatti organizzate manifestazioni di Regolarità di notevole profilo tecnico e agonistico, che i locali Vespa Club realizzano dalla Lombardia all’Emilia-Romagna, dal Triveneto alla Toscana con la collaborazione e i preziosi suggerimenti di Renzo Castagneto, il quale, assieme al Presidente Tassinari, è quasi sempre presente alla partenza oppure all’arrivo per sventolare la bandiera a scacchi.

Nel 1967, Renzo Castagneto si presenta per l’ultima volta al Congresso Nazionale in veste di Direttore Sportivo: la sua salute è da tempo cagionevole, il suo cuore malandato non gli consente più di presenziare come un tempo alle assemblee o sulle linee del traguardo delle gare a due e a quattro ruote per portare sotto l’immancabile bombetta la sua risata tonante e la sua voce roca, che gli viene da migliaia di giorni e notti trascorse sulla strada. Il suo incarico all’interno del Vespa Club d’Italia viene rilevato dal romano Angelo Pesce.

Renzo Castagneto è stato un gigante nella storia del motorismo italiano: se ne andrà il 16 febbraio 1971 a San Remo, a Brescia, nei pressi di viale Rebuffone - la sua seconda casa, là dove nascevano la “Mille Miglia” e la “Mille Chilometri” - un busto lo ricorda.


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