Alle volte anche se programmi tutto nel migliore dei modi, anche se ci metti tutto l’impegno
possibile, anche se perdi notti insonni pensandoci, la ciambella che stai programmando potrebbe
anche non uscire con il buco perfetto. Forse al buon “Paolone” Giacomotti, ottimo personaggio del
mondo vespistico, gli si può imputare solo un po' di inesperienza organizzativa nel campo Audax,
da solo o quasi aveva organizzato Campionato Italiano di Gimkana, prove di Coppa Italia, prove di
Rievocazione Storica, un Audax è decisamente più impegnativo ma la “consulta” dei partecipanti
gli ha dato largamente la sufficienza anche se qualcosa non è andato per il verso giusto.
Si è svolto e concluso nei tempi previsti l’Audax “La 3 e ½ sulle Alpi” sabato 8 luglio con partenza
dal centro storico di Domodossola per l’organizzazione del locale Vespa Club voluto e fondato
qualche anno fa da Paolo Giacomotti e attualmente da lui guidato. La sua buona volontà, la sua
tenacia ed il farsi voler bene da tutti hanno portato a Domodossola poco meno di 120 concorrenti
che sono il massimo raggiunto da un Audax per questa stagione.
Tutti quanti hanno ancora negli occhi i paesaggi stupendi che il percorso ha regalato anche grazie
alla giornata cristallina che già dalla mattina ma anche dalla sera prima si era proposta. Partendo
dalla val d’Ossola si sono visti boschi bellissimi, monti e valli a più non posso e poi il lago Maggiore
nella sua stupenda fase estiva con vele e battelli, ombrelloni e bagnanti e le acque di un blu
intenso come raramente si sono potute ammirare. Percorrere per una cinquantina di chilometri le
sue coste è stato impegnativo per il traffico, i pedoni, i pullman, le rotonde ecc ma molto
gratificante, certo è che i partecipanti ad una manifestazione simile non devono mai perdere la
concentrazione alla guida, perché l’incidente può essere sempre in agguato e sarebbe molto
spiacevole veder trasformata in tragedia una giornata di festa.
Proseguendo nel percorso si è passati dal più piccolo ma non meno bello lago d’Orta e poi la
pianura fino a Biella dove era prevista la sosta pranzo con i Controlli Orari all’arrivo ed alla
partenza. Qui si è giocata tutta l’inesperienza organizzativa che non ha chiamato direttamente o
per tramite i cronometristi nei giorni precedenti per confermare il servizio nei tempi e orari
programmati, non sappiamo e non lo vogliamo neanche sapere di chi sia la responsabilità ma di
fatto i cronometristi non erano presenti all’arrivo dei piloti e quindi è stata annullata la sessione di
arrivo e portata a termine la sessione di partenza. Quello che è stato spiacevole è stato vedere
ancora una volta l’arroganza di questa categoria alla quale non si può dire ne chiedere nulla, pur
ammettendo le proprie colpe in questo caso. Il buon Paolo alla fine ha messo la sua autorevole
parola e le danze sono cominciate, ma se mai ce ne fosse stato bisogno ulteriore, ancora una volta
si è capito che spesso sono proprio queste componenti, che fra l’altro tra tutte quelle presenti
sono le uniche che percepiscono denaro, che vanno a pregiudicare negativamente le nostre
manifestazioni. Per questo e non solo, la Direzione Sportiva ha in programma il grande progetto
della sezione cronometristi all’interno del Vespa Club d’Italia, gli strumenti ormai ci sono, le risorse
umane sono allertate, se qualcuno si fa avanti potremmo già partire senza indugio.
Il risultato finale si è quindi giocato su tre sessioni rispetto alle quattro programmate ma
probabilmente i risultati non sarebbero cambiati se non nei distacchi tra i classificati. Al primo
posto conferma il suo stato di forma indiscussa Matteo Pilati del Rovereto che dopo una discreta
prima sessione, nella quale è emerso Flavio Scatola con sole 11 penalità, passa in testa
decisamente nella seconda di Biella e confermando il primato poi nell’ultima con il miglior tempo
di manche. Il pilota roveretano, figlio d’arte, ha ormai raggiunto la massima maturazione vincendo
sette gare sulle ultime nove alle quali ha partecipato con due secondi posti nelle altre due, un
risultato da nessuno raggiunto e difficilmente eguagliabile in questa epoca dove la concorrenza è
sempre maggiore e molti sono i piloti emergenti. Al secondo posto un altro roveretano il
Campione Italiano in carica della categoria Promo Tomas Calzà che conferma l’ottimo momento
della scuola trentina in questa disciplina, per lui un ottimo risultato che da forza alla sua
consapevolezza di una continua crescita che lo vede ormai da anni confermarsi nelle prime
posizioni in tutte le maggiori manifestazioni del panorama nazionale ed internazionale.
Al terzo posto nella classifica assoluta il rappresentante del Montecchio Emilia Roberto Orlandini
che con la sua Faro Basso tiene alto il valore delle Vespa Storiche e rompe il podio completo a
Rovereto in quanto al quarto posto si classifica Leonardo Pilati ancora convalescente per
l’operazione al ginocchio ma in decisa risalita in ottica Audax. Quinto posto assoluto per Leonardo
Santucci che si conferma uno dei migliori piloti emergenti della stagione.
Una menzione di merito la vogliamo fare per i tre giovani under 18 presenti alla manifestazione,
Mattia Merlo, Francesco Tubini e Federico Balsamo, rispettivamente sesto, ottavo e quarantesimo
in classifica Assoluta, giovani under 18 scoperti dai Meeting loro dedicati, largo quindi ai giovani
che ci daranno in futuro delle grosse soddisfazioni.
Nella categoria Vintage vince Leonardo Santucci, nella Storico primo è Gaspare Sola del Pinerolo,
nella Automatiche Cesare di Virgilio del Vespa Club l’Aquila e nelle Squadre prima è Rovereto,
seconda Montecchio Emilia e terza Pavia.